The Flight Gospel Choir



Lo Spiritual - Le radici

Il termine GOSPEL deriva da due parole GOD (Dio) e SPELL (Storia, Novella), e significa “Parola di Dio” o “Buona Novella”. Per questa ragione viene più comunemente tradotto dall’inglese come ‘Vangelo’.

Il Gospel è in definitiva la storia di Dio narrata attraverso la musica.

L’origine di questa definizione ha delle radici molto lontane nel tempo.
Tutto iniziò circa nel 1600, quando venivano portate in America centinaia di navi (le navi "negriere") cariche di neri catturati sulle coste africane. Essi venivano venduti per lavorare, soprattutto nelle piantagioni di cotone, e lì ripetevano le melodie ed i ritmi della loro terra natia.
Questi canti tradizionali venivano inizialmente chiamati Spirituals, erano canti intrisi di sofferenza e di un ardente desiderio di libertà, e caratterizzati dai contenuti e dai valori tipici della fede cristiana biblica.
Questo popolo sofferente la schiavitù, trovava quindi consolazione nel canto e nella religione.

Con il passare del tempo questo modo di cantare si è trasformato a poco a poco, grazie alle influenze della musica popolare europea e di quella liturgica, dando origine a quel genere musicale che oggi viene chiamato Gospel.
In un tempo più vicino a noi il canto di disperazione è diventato canto di gioia.
E mentre lo Spiritual rimase più semplice a livello musicale, il Gospel si raffinò e si arricchì sempre di più.





Il Gospel - Un canto dell’anima

Lo Spiritual con il tempo è diventato Gospel.
Soltanto nel corso di quest’ultimo secolo la musica Gospel ha fatto strada al di là e al di fuori dei suoi confini d’Oltreoceano; e questo, grazie all’avvento e alla diffusione della radio, del giradischi, della televisione… A partire più o meno dagli anni ’50, la musica Gospel ha segnato un ulteriore passo in avanti, arrivando ad abbracciare altri generi musicali come il Blues, il Jazz, la Soul music...

Si diffuse sempre più il modo definito "profano" di interpretare un inno sacro, utilizzando senza limitazioni gli strumenti musicali, sperimentando contaminazioni e fusioni con altri generi musicali e ritmi sempre più moderni che hanno portato al Gospel contemporaneo.
La sua simbolica data di nascita risale agli anni 60, quando "Oh Happy Day" diventò il primo brano Gospel ad uscire dal circuito delle chiese protestanti nere e riuscì a vendere in breve tempo centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. Diventò il simbolo stesso della musica Gospel e probabilmente l'unico brano Gospel universalmente conosciuto.

E così, oggi noi facciamo Gospel.
Ecco cosa ci unisce a chi, anni orsono, nei campi di cotone cantava quelli che poi vennero definiti Spirituals. Quegli uomini e quelle donne cantavano e pregavano, trovando nel canto il conforto e pregando perché un giorno quelle catene potessero scomparire per sempre.
Ma non è cambiato molto rispetto al passato perché, proprio come allora, nella gioia del canto troviamo riscatto, fosse anche solo per il tempo di una canzone, da tutte le possibili prigionie in cui viviamo, e nella preghiera chiediamo la forza per riuscire ad essere ogni giorno un pochino più liberi.
Non a caso abbiamo deciso di chiamare il nostro coro "THE FLIGHT GOSPEL CHOIR", che tradotto in italiano significa “Coro Gospel IL VOLO”, proprio perché "IL VOLO" è l’immagine che più di ogni altra evoca il concetto di libertà, quella libertà per cui cantavano le popolazioni africane nei campi di prigionia e per la quale questi splendidi canti sono nati.

I testi di queste canzoni sono per la maggior parte tratti da versi dei testi biblici, il cui significato va al di là della musica, della semplice energia che riescono ad esprimere uniti al ritmo e alla musica: cantare il Gospel significa trasmettere un messaggio che viene direttamente da Dio.
Ed anche se sono spesso cantate in un’altra lingua, queste canzoni sono in grado di scavalcare il semplice sentire e di entrare direttamente nelle corde dell'animo.

E' questa la vera potenza del Gospel, per il quale la nostra voce è solo un unico, umile, semplice strumento.



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